Marocco: colori caldi, sapori intensi e bella accoglienza


Cari amici del blog,

vorrei parlarvi della magnifica esperienza della mia amica Valentina in Marocco. Partita dalla Germania, in cui vive e lavora come insegnante presso una scuola, è andata in Marocco per un progetto di volontariato promosso dalla sua stessa scuola tedesca e per il quale avevano organizzato alcuni eventi di foundraising.

Il progetto partiva dalla città di Ouazarzate e coinvolgeva due scuole marocchine. “Eravamo divisi in due gruppi.” mi spiega Valentina “Il primo gruppo faceva lavori per migliorare i giardini di una delle due scuole. Abbiamo lavorato alla costruzione di un piccolo giardino botanico. Nell’altra scuola invece c’era un campo di calcio sopraelevato 50-60 cm da terra ma con nessuna recinzione intorno quindi spesso i bambini cadendo da lì si procuravano fratture. Utilizzando i fondi precedentemente raccolti in Germania, abbiamo comprato una recinzione e pagato un operaio che la montasse.”

Uno scambio, potremmo definirlo un gemellaggio, che ha coinvolto emotivamente sia chi offriva il suo aiuto, sia chi lo stava ricevendo. “Il bello qui è stato ricevere la loro ospitalità. Il Direttore dell’Accademia che gestisce le due scuole ci ha fatto dormire nella residenza e non ci ha mai fatto fare la spesa. Ogni giorno sua moglie ci preparava i piatti tipici. Abbiamo avuto l’onore di vivere come una vera famiglia marocchina. Tutte le mattine ci portava arance fresche e ci faceva la spremuta. E ci comprava pane fresco e spesso mango e avocado al mercato.”

ouazarzate marocco

E’ proprio vero quando si dice che l’importante non è raggiungere la meta ma il viaggio che si compie per raggiungerla. Le persone che si incontrano durante i viaggi, siano per volontariato, come in questo caso, o anche culturali, avventurosi, spesso lasciano un segno indelebile dentro di noi e sarà impossibile dimenticarli.

L’occasione è stata buona anche per visitare Ouazarzate che Valentina ci descrive così: “E’ una città molto interessante. Non è ricchissima ma il contesto in cui si trova è stupendo. Già girando per il centro si vedono intorno tutte le montagne ed è bellissimo. A me ricorda i colori della mia Calabria, della Sicilia e dell’Etna. A volte, stando ad aprile sul lungo mare di Reggio-Calabria con un sole pazzesco, si vede in lontananza ancora la neve sull’Etna. Lì era uguale. Avevamo intorno le montagne con cime innevate.”

marocco

E le case come sono? “Le case sono quadrate con all’interno un atrio. Affacciandosi dai balconi interni vedi il sopra e il sotto. E’ tipico per loro avere tetti piatti a terrazza che diventano solarium. Anche noi il pomeriggio ci sdraiavamo a prendere il sole sui tetti. Da lì si nota come le case intorno siano molto vicine e con poco dislivello fra l’una e l’altra. Invitano a fare parkour.”

ouazarzate marocco

Finito il progetto di volontariato, Valentina e le sue compagne, in tutto dodici ragazze, ne hanno approfittato per visitare questo bellissimo paese e, per prima cosa, essendo la città di Ouazarzate a sole due ore dal deserto, hanno pensato di dirigersi proprio lì. “Siamo andate a passare il weekend nel deserto. Purtroppo abbiamo fatto solo un’ora e mezza di cammello. E’ come dire una mezzora di macchina, non è proprio pieno deserto. Siamo arrivati in un punto attrezzato con delle tende e abbiamo fatto un’escursione organizzata. Non è consigliabile avventurarsi da soli nelle dune. Qui ancora di più i colori si esaltano. Noi abbiamo avuto il privilegio di arrivare prima del tramonto intorno alle sei. Ci siamo messi a sedere su una delle dune. La sabbia è tenera sotto i piedi.”

deserto marocco

“Non c’era vento quindi abbiamo potuto assistere al tramonto e alla luna che saliva.” Una serata magica da mille e una notte carica di romanticismo. “Sì, per la sera i nostri accompagnatori avevano organizzato una cosa carinissima. Hanno suonato una danza di rito che tradizionalmente accompagna il fidanzamento fra marocchini. Gli uomini suonano tamburi e cantano e le donne che decidono di alzarsi a ballare lasciano loro intendere che vorrebbero sposarsi con uno di loro. Noi ci siamo alzate tutte per ballare perché è una musica molto coinvolgente. E in questo contesto alzare gli occhi e vedere la volta celeste piena di stelle è meraviglioso. La mattina poi ci siamo alzati verso le sei e mezza perchè alle sette c’era l’alba. Abbiamo visto scomparire lentamente la luna e cambiare i colori della sabbia in base al momento della giornata. ”

 

 

Dal deserto al mare è un attimo, si fa per dire. Ripartite verso ovest, le nostre ragazze hanno raggiunto la costa oceanica in otto/nove ore di pullman. Si trovavano a Essaouira a nord delle Canarie sull’Oceano Atlantico.

“In poche ore vedi cambiare la vegetazione e il clima che sul mare è molto umido. Cambiano i colori, gli odori, i modi di vivere. Il sole tramonta sul mare in questo versante. Qui i marocchini sono più festosi, abituati ai turisti. Consiglio però alle donne di non girare completamente sole perché non è usuale in Marocco e si attira molto l’attenzione.”

essauira marocco

marocco

E qui Valentina ha conosciuto alcuni italiani che hanno scelto il Marocco per iniziare una nuova vita. “Ho potuto ascoltare storie di vita incredibili. Italiani che, aprendo un ristorante o un’attività qui hanno avuto un grande successo. Uomini e donne che hanno scelto il Marocco invece che i paesi del nord europa. Questo mi ha sorpreso molto positivamente.”

E potevano non visitare la famosa Marrakech? Dall’oceano si sono spostate in questa città antica, famosa in tutto il mondo. “E’ incredibile lo spettacolo della piazza di Marrakech. Il suo mercato è storicamente il fulcro dello scambio delle merci attorno al quale si è costruita la città. La piazza è quindi al centro. Non è paragonabile ovviamente al deserto o all’oceano, ma è uno spazio aperto bellissimo in cui luci, colori, illuminazioni cambiano a seconda delle ore del giorno. Mi ha affascinato moltissimo.”

marrakech

marrakech

marrakech

“E ci siamo anche iscritte ad un corso di cucina marocchina. C’era un’associazione di volontariato per ragazze madri o donne separate/divorziate con figli, creata da donne marocchine con una condizione sociale ed economica migliore e con una buona formazione accademica che parlano inglese, e organizzano anche questi corsi di cucina. E’ stata una delle giornate più belle trascorse in Marocco. Ci guidavano nella preparazione dei loro piatti tipici.”

 

cucina marocchina

cucina marocchina

E qui si chiude il viaggio della nostra amica Valentina che da Marrakech ha ripreso l’aereo per tornare a casa. Sono molto felice di avervi riportato la sua esperienza anche se un semplice articolo non rende l’entusiasmo che lei riesce ad esprimere quando ne parla dal vivo. Lo stesso entusiasmo che pervade chiunque ritorni da una viaggio in Marocco.

“E’ stata un’esperienza sorprendentemente positiva molto di più di quello che mi sarei immaginata. Quello che non scorderò sono i colori delle montagne, del deserto con quel suo marroncino/rossiccio e i diversi colori incontrati spostandosi dal deserto fino all’oceano.”

 

 

 


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