Per iniziare il nuovo anno con buoni presupposti sull’onda di “facciamo più attività fisica”, io e mio marito abbiamo deciso di fare quello che i bolognesi tradizionalmente fanno il primo dell’anno: la gita a San Luca a piedi.
Siamo partiti da Casalecchio di Reno. A fianco della chiesa di San Martino, sita alle porte del Parco della Chiusa (ex Talon), si inerpica il sentiero dei Bregoli che fa parte del percorso della più famosa Via degli Dei che unisce Bologna a Firenze. Si tratta dell’antica e ancora presente via crucis di 1,7 km che, attraversando il bosco, porta in cima al colle della Guardia dove troneggia appunto il Santuario della B.V. di San Luca.
Il percorso è ben tracciato, molto frequentato e adatto a grandi e piccini. Sono raccomandati scarponcini perché in alcuni punti è molto ripido e, se c’è un po’ di fango, si potrebbe scivolare.
Appena partiti ci siamo trovati di fronte al rifugio Anti bombe della seconda guerra mondiale. Ce ne sono altri dentro il parco. I casalecchiesi trovavano qui un riparo dalle bombe. L’allarme avvertiva la popolazione dell’imminente attacco.
Subito dopo ci si immerge nel bosco e mano a mano che si sale si può notare la città a propri piedi, i palazzi, il fiume, l’orizzonte. È un bel panorama.
In pochi minuti siamo arrivati in cima. Un minimo di strada asfaltata ed eccola: San Luca.
Sì perché è vero che si chiama “Santuario” ed è maschile ma i bolognesi sono legati all’icona della beata vergine racchiusa in esso quindi parlano di “lui” al femminile.
Il santuario della Beata Vergine di San Luca è da sempre un punto di riferimento per la città di Bologna.
Lo si vede da ogni punto della città, ci dà il benvenuto quando torniamo da un viaggio che sia stato in macchina o in aereo, e offre una possibilità di redenzione, speranza, gratitudine a chi, per i più svariati motivi, decide di farsi il piccolo pellegrinaggio a piedi. Uno dei modi di dire dei bolognesi è: “Se questa volta mi va bene vado a San Luca a piedi!” (poi però bisogna andarci davvero…)
Storia della Madonna di San Luca
La leggenda della Madonna di San Luca è avvolta nel mistero e accompagna la nostra città da secoli. Bologna, a differenza di quanto possa sembrare per scelte politiche, stereotipi o credenze popolari, ha da sempre una grande tradizione e devozione mariana.
Si narra che l’icona della Madonna con il bambino, scritta dallo stesso evangelista Luca, arrivi da Costantinopoli a Bologna per mano del pellegrino Teocle Kmnia sotto ordine dei sacerdoti di Santa Sofia. Essi dissero a Teocle di portarla sul monte della Guardia. Egli non sapeva dove fosse quindi arrivò a Roma e lì scoprì che in realtà questo monte si trovava nei pressi di Bologna. E fu così che la nostra amata Madonna arrivò qui. Intorno al 1100 venne eretta una chiesa sul monte della Guardia per custodire l’icona. E’ sempre lì che ancora oggi troviamo il Santuario nei secoli ampliato e migliorato.
Nel 1443 avvenne un fatto importante che legò per sempre la Madonna di San Luca alla storia di Bologna. Continue piogge primaverili minacciavano di rovinare tutti i campi coltivati e di lasciare la popolazione in grave carestia. I bolognesi quindi decisero di portare giù in città la Madonna spostandola dal monte della Guardia in solenne processione. Durante il corteo un bel raggio di sole comparve fra i nuvoloni neri e i bolognesi ebbero la conferma che proprio la loro amata Vergine rispondeva al loro appe
llo. Da quel momento ogni anno la Madonna di San Luca viene portata giù in città dove rimane per una settimana ospitata nella cattedrale di San Pietro in via Indipendenza. Partecipare a questa processione è suggestivo. Sono presenti tutte le cariche istituzionali di Bologna e provincia, tutta la diocesi, le associazioni e i comuni cittadini. Durante il tragitto lungo il centro fino a piazza Maggiore gli altoparlanti trasmettono il rosario recitato durante la processione in modo che tutti possano partecipare. E’ davvero commovente il rispetto che il popolo bolognese all’unisono prova per la sua Madonna col bambino.
I portici collegati al Santuario della Madonna di San Luca
Per continuare il nostro percorso siamo scesi attraverso i portici.
Il vero pellegrinaggio vorrebbe che si facessero i portici in salita partendo dal loro inizio fuori porta Saragozza. Visti dall’alto, i portici formano un lungo biscione che si inerpica lungo la collina fino al santuario e rappresenta infatti il serpente schiacciato dal calcagno della Beata Vergine. E’ il porticato più lungo del mondo.
Dai portici alti si ammira il centro di Bologna, si vede nitidamente la basilica di San Petronio e la torre degli Asinelli. Più in basso si passa a fianco dello stadio di calcio Dall’Ara tra i più vecchi e meglio conservati d’Italia datato 1927 e all’epoca chiamato Stadio Littoriale.
Dietro lo stadio c’è la Certosa, il grande cimitero monumentale di Bologna che malgrado la drammaticità del luogo merita una visita per la maestosità delle sue opere sepolcrali. (Per info e visite clicca qui)
Arrivati al Meloncello ci si può fermare a mangiare qualcosa nella pasticceria Billi che dal 1833 è conosciuta per il suo Pan Spziel (Pan Speziale o Certosino) dolce tipico bolognese tradizionalmente natalizio.
Se passate da Bologna non esitate ad una passeggiata a piedi lungo i portici (dal Meloncello a San Luca ci si impiega una mezzoretta con passo tranquillo). Rimarrete soddisfatti e scoprirete sfumature diverse di questa bella, antica e unica città.
Per maggiori informazioni su attività, visite guidate, cenni artistici e ospitalità per il Santuario clicca qui.
Leggi anche il post: “Il Parco Talon: un gioiello a Casalecchio di Reno”

La scrittura e i viaggi sono le mie più grandi passioni. Innamorata del nostro bel paese, non perdo weekend o ponte lungo per organizzare gite fai-da-te per l’Italia mantenendo sempre uno sguardo aperto e curioso sul mondo. Travel blogger per passione, condividerò con voi le mie piccole grandi esperienze e aspetto i vostri commenti e suggerimenti di viaggio!
Complimenti per la bella ed esauriente descrizione. Mi fa desiderare un viaggetto a Bologna.
Mi fa molto piacere che il mio articolo ti sia piaciuto e mi permetto di dire, anche se sono di parte, che Bologna è una città che merita di essere vista! Grazie e a presto. Manuela