Hai pensato ad un viaggio in Bolivia ma non sai come muoverti? Io posso aiutarti! Ho chiesto a due miei cari amici, tornati da poco proprio dalla Bolivia, di raccontarci del loro viaggio. Se lo sono organizzato da soli, hanno visitato città, hanno intrapreso percorsi trekking immersi nella natura incontaminata, hanno avuto esperienze divertenti. Insomma, ce n’è per tutti i gusti. Buona lettura e buon viaggio!
L’INTERVISTA
“La Bolivia! Com’è nata questa idea?
LUCA: La Bolivia è un’idea molto vecchia ma non avevo ancora trovato nessuno talmente pazzo da venire con me.
FRANCESCA: La Bolivia, insieme all’Argentina, era uno dei miei sogni nel cassetto così quando Luca mi ha proposto di andare in Bolivia ho subito accettato molto volentieri. Le aspettative che avevo sono state ampiamente soddisfatte.
Questo viaggio ve lo siete organizzato in autonomia. Come vi siete mossi? Quali suggerimenti dareste a chi come voi sogna questa meta?
LUCA: Noi prima di partire abbiamo guardato veramente tanto su internet e sulle guide turistiche. Consiglio di prenotare un volo per La Paz con un albergo per tre notti e farsi un giro per il centro. E’ pieno di agenzie di viaggio e si possono trovare delle ottime occasioni e scegliere sul momento dove andare. L’importante è che, ben esposto all’interno dell’agenzia di viaggio, ci sia un numero di riconoscimento che attesta che quell’agenzia è registrata presso il governo boliviano. Ci sono molte persone che fanno le guide turistiche per arrotondare ma non sono professionisti. Bisogna porre attenzione.
Noi siamo stati anche ospiti di una famiglia di contadini sulle sponde del lago Titicaca, per una notte, che ci ha offerto la possibilità di conoscere la loro cultura a pieno. Ci siamo affidati al tour operator locale La Paz on Foot che forse è un po’ più costoso degli altri ma il servizio è buono, i trasporti sono eccezionali con autista privato, puntualità e, nelle nostre difficoltà fra perdita di bagagli e bancomat che non funzionavano, il titolare ci ha sempre aiutato.
ITINERARIO
Entriamo nel vivo dell’itinerario:
LUCA E FRANCESCA: Il nostro viaggio è durato tre settimane, considerando quattro giorni di viaggio tra andata e ritorno.
Il nostro itinerario si è così svolto:
- Siamo atterrati a La Paz. La compagnia aerea ci aveva perso il bagaglio e quindi ci siamo dovuti organizzare a comprare qualche cosa per poterci vestire.
La Paz si compone di due parti: il centro e la parte periferica. Nel centro fino alle nove, dieci di sera si sta tranquilli. Nella parte periferica, magari costruita più di recente, ci sono quartieri in cui si vedono manichini attaccati ai pali della luce e quello è il segnale che quel quartiere è in mano alle bande di “ladrones” ed è meglio non andarci. C’è da dire che il territorio è ben presieduto dalle forze dell’ordine.
- Ci siamo diretti immediatamente verso sud e abbiamo visitato nell’ordine: Sucre, Potosi e Uyuni. Sono città piccole ma molto graziose. In due giorni si riescono a vedere le cose più importanti.
Sucre è bellissima. Consigliamo di visitare i mercati che sono molto folkloristici. Si mangia benissimo quindi lasciate perdere l’igiene e fregatevene.
Potosì è una città carina ma purtroppo molto inquinata. I mezzi di trasporto sono vecchi, le strade sono in salita e quindi i gas di scarico si fanno sentire. In alcuni tratti di strada abbiamo dovuto camminare con il foulard sul viso perché tra l’altitudine, 4.090 m, e l’inquinamento, la respirazione era faticosa.
A Uyuni è iniziata la parte più bella del viaggio: quattro giorni di raid con un 4X4 nel Salar di Uyuni e tutta la parte a sud desertica della Bolivia. Poi è bellissimo anche perché non c’è copertura telefonica. Personalmente quando arrivo in un posto in cui non posso essere raggiunto neanche con il telefono, mi sento così a contatto con la natura e con il mondo circostante, che mi pare di vivere in zone che qui in Europa non è possibile avere o vedere. E’ qualcosa di nuovo e mi sento un piccolo Cristoforo Colombo e, per quanto scopra qualcosa di già conosciuto, per me è qualcosa di ignoto.
FRANCESCA: La parte più bella della Bolivia sono senza dubbio i paesaggi quindi consiglio vivamente di fare escursioni come quella nel Salar dello Uyuni. Ci sono anche persone coraggiose che fanno i tour in bicicletta ma lo sconsiglierei in quanto le strade sono molto pericolose per la guida spericolata degli autisti. Sicuramente la Bolivia è il posto ideale per chi ama il trekking.
Proseguiamo il vostro itinerario di viaggio.
Parlatemi del trekking di quattro giorni sulla Cordillera Real.
LUCA: Siamo partiti da Sorata a 2700 m. Il primo giorno siamo arrivati alla Laguna Chillata a 4200 m. Il secondo giorno abbiamo proseguito verso la Laguna Glaciar e la montagna che la sovrasta arriva fino a 6400 m.
Il trekking è molto tranquillo e l’unico problema è lo sbalzo di quota. E’ comunque essenziale avere l’appoggio di una guida alpina perché si è ai piedi delle Ande, non ci sono cartelli segnaletici, i sentieri non sono battuti ed è una zona poco frequentata. Dormivamo in tenda e avevamo la cucina da campo. Il primo giorno avevamo il portatore e i muli che ci portavano lo zaino, il secondo giorno ce lo siamo caricati in spalla ed è stato faticoso. C’erano alcuni tratti esposti che in Italia sarebbero ferrati ma lì non lo sono.
L’abbigliamento tecnico è importante. E’ bene portarsi anche un piumino e un buon sacco a pelo per la notte perché si arriva anche a meno 15 gradi.
E cosa mi dite invece del Camino de la Muerte in mountain bike?
LUCA: E’ molto divertente. Sono 75 km tutti in discesa. Si parte da 4700 m e si arriva a 2700 m. I primi 20 km sono sull’asfalto e poi si entra nel vero cammino della morte, una strada che era utilizzata anche per le macchine e camion. E’ una carreggiata larga dai 3 ai 5 metri tutta sterrata con ghiaia senza guardrail. Consiglierei di andare molto piano nelle curve a destra perché c’è lo strapiombo. Il giro è organizzato delle agenzie turistiche e quando si arriva in fondo offrono un buffet omaggio e una doccia calda.
IL CIBO IN BOLIVIA
Concludiamo parlando di cibo. Mi avete detto che in Bolivia si mangia benissimo. Quali sono le pietanze tipiche?
LUCA: In Bolivia si mangia davvero bene ma bisogna avere un po’ di spirito d’adattamento. Due dei piatti principali che abbiamo mangiato sono stati:
- PIQUE MACHO: è una sorta di spezzatino di carne di manzo o di lama e una salsiccia che assomiglia al nostro wurstel, peperone rosso, peperone piccante, pomodoro e uovo sodo.
- SILPANCHO: è una cotoletta che può essere adagiata su un piatto di riso in bianco o su un piatto di patatine fritte e sopra ha due uova all’occhio di bue.
Le zuppe sono le più variegate e sono il piatto tipico della popolazione boliviana come la ZUPPA DI QUINOA, un cereale estremamente nutriente e a basso costo.”
Caspita, mi è venuta proprio voglia di partire per la Bolivia.
Grazie a Luca e Francesca per averci raccontato il loro viaggio dandoci spunti e informazioni utili.
Fotografie di Luca Lengueglia e Francesca Fergnani.

La scrittura e i viaggi sono le mie più grandi passioni. Innamorata del nostro bel paese, non perdo weekend o ponte lungo per organizzare gite fai-da-te per l’Italia mantenendo sempre uno sguardo aperto e curioso sul mondo. Travel blogger per passione, condividerò con voi le mie piccole grandi esperienze e aspetto i vostri commenti e suggerimenti di viaggio!