Venti minuti di autentico rapimento. Questo è l’effetto che provoca la visita del presepe di Porretta Terme, semovente, che ogni anno torno a rivedere. E’ aperto tutto l’anno presso la ex Chiesa dei Cappuccini in pieno centro.
La luce è fioca e non permette la riuscita di nitide fotografie ma forse questo è un bene perché permette al visitatore di osservare. Molto spesso guardiamo e fotografiamo ma non osserviamo. Il presepe invece, in quei suoi piccoli preziosi dettagli, merita uno sguardo lento, attento, curioso.
Il presepe di Porretta Terme, visitabile gratuitamente, è stato realizzato da due volontari, Leonardo Antonelli e Francesco Mascagni, che dall’anno 2000, anno di inizio costruzione, apportano migliorie e ampliamenti.
Adiacente alla chiesa dei Cappuccini, oggi “Chiesa francescana dell’Immacolata Concezione” in centro a Porretta Terme, il presepe è raggiungibile scendendo una scaletta che dà l’impressione di addentrarsi proprio in una grotta.
Lungo le scale c’è anche una riproduzione in scala della chiesa stessa con tutti i fraticelli.
Una volta scesi, si entra in una stanza semibuia e di fronte un paesaggio costruito in prospettiva.
DESCRIZIONE DEL PRESEPE DI PORRETTA TERME
Non è il semplice presepe con la natività e i personaggi tradizionali più importanti, che pur sono presenti, ma un viaggio alla scoperta della vita di Gesù.
Si parte da sinistra con l’Annunciazione, la casa di Maria e poco oltre la casa di Giuseppe, intento al suo lavoro di falegname. Siamo a Nazaret con i suoi abitanti, i suoi mestieri e passatempi. Tutto si muove, tutto è vivo, e scorrono i giorni e le stagioni. Tutto è avvolto nel silenzio mentre fa buio, tutto torna vivo e si ode persino il canto del gallo all’alba mentre il villaggio torna al suo lavoro che interromperà progressivamente al sopraggiungere del tramonto.
Proseguiamo il nostro percorso e avvistiamo Gerusalemme sulle montagne della Giudea circondata dalle sue mura. Guardo attentamente e noto il famoso tempio visitato spesso da Gesù adulto.
Sullo sfondo, in prospettiva, Tiberiade, il villaggio di pescatori situato sul lago di Genesaret ed ecco la distesa d’acqua. Bellissimi gli effetti speciali studiati per far rispecchiare sull’acqua l’alba, il tramonto, i tuoni, i lampi e la pioggia incessante. Sembra davvero di essere parte di questo presepe e di questo paesaggio.
Mi guardo intorno. I bambini sono immobili, silenziosi. Magari a casa hanno videogame e i-pad ad aspettarli ma il fascino per il presepe rimane invariato soprattutto se hanno un genitore a fianco che, seguendo il percorso, racconta loro la storia di questo bambino nato più di duemila anni fa che ha cambiato il mondo. Vi assicuro che molti di loro ascoltavano a bocca aperta e non si decidevano a proseguire fino a che non avevano visto proprio tutto!
E ora eccoci a Betlemme! Gesù è nato! E’ nella sua mangiatoia fra Maria e Giuseppe attorniati dal bue e l’asinello. I Magi sono in cammino, i pastori sono circondati dal loro gregge e uno di loro in particolare dorme.. Non so perché ma la figura del dormiente mi ha sempre fatto molta tenerezza.
Il percorso continua. Ci ritroviamo a Gerico sul fiume Giordano. Collegava Gerusalemme a quanti venivano da oriente. Città molto antica, con case una sull’altra e persone intente al lavoro.
Poco più avanti il paesaggio cambia perché ci mostra le alture del Golan, un altopiano a nord di Israele. Scende la neve su quelle alture, silenziosa e incessante. Questo testimonia che Gesù è nato “al freddo e al gelo”.

Tu scendi dalle stelle…. e vieni in una grotta al freddo e al gelo Alture del Golan vicino a Betlemme
Voltandosi, in una piccola area distaccata dal presepe principale, è riprodotta in sequenza, grazie ad effetti speciali, l’ultima cena di Gesù, la sua cattura nell’orto degli ulivi per mano di Giuda, la crocifissione e la sepoltura seguita dalla Resurrezione. Suggestiva e piena di dramma quest’ultima parte del presepe. Le luci che, a seconda della scena che vogliono mettere a fuoco, cambiano di colore, intensità, riescono bene ad interpretare la passione di Cristo. Dopo la resurrezione, voltandosi di nuovo, si assiste all’Ascensione di Gesù avvenuta quaranta giorni dopo alla presenza degli apostoli.
Il presepe di Porretta Terme è un viaggio attraverso i luoghi di Gesù bambino e adulto. Offre un ripasso ludico e istruttivo di tutta la dottrina appresa da bambini. E’ un racconto appassionante e dettagliato. Ed è un capolavoro.
Io non ho visto tutti i presepi d’Italia ma di sicuro il presepe di Porretta Terme è uno dei più belli.
Decisamente da non perdere!

La scrittura e i viaggi sono le mie più grandi passioni. Innamorata del nostro bel paese, non perdo weekend o ponte lungo per organizzare gite fai-da-te per l’Italia mantenendo sempre uno sguardo aperto e curioso sul mondo. Travel blogger per passione, condividerò con voi le mie piccole grandi esperienze e aspetto i vostri commenti e suggerimenti di viaggio!