In questa città ci siamo rilassate e abbiamo goduto del piacere di belle passeggiate all’aria aperta. Considerevole è la cattedrale, la più grande della Scandinavia, che ospita le tombe di tutti i sovrani norvegesi. Proprio dietro di essa troviamo una bella sagra cittadina in cui possiamo gustare le specialità dolciarie locali e comprare il tipico berretto di lana norvegese che ci sarà molto utile una volta arrivate a Capo Nord.
L’aspetto più caratteristico e stupendo di Trondheim sono le case costruite su palafitta tutte di legno colorate che si affacciano su tranquilli e romantici porticcioli. Sono antiche case di pescatori oggi abitate da civili e perfettamente ristrutturate. Magnifici anche i piccoli locali nel centro storico con piccole finestrelle. Semplici ma deliziosi. E deliziosa è stata anche la zuppa di pesce che mi sono mangiata. Ero partita scettica ma poi ho letto che era la specialità del locale, mi sono buttata e ho fatto bene!
L’ostello è molto spartano ma pratico. C’è il bagno in comune lungo il corridoio. In camerata con noi ci sono una ragazza cinese e una ragazza australiana di circa la nostra età. Entrambe viaggiano da sole e entrambe stanno facendo il giro d’Europa. Dopo qualche chiacchiera, noi donne abbiamo sempre molte cose da dirci, abbiamo chiesto alla cinese di scriverci su un foglietto il nostro nome in cinese. Per scrivere Manuela non ci sono stati problemi ma Francesca si è dovuta accontentare di Flancesca perché proprio la “r” non la riusciva a capire!
Durante il nostro secondo giorno a Trondheim decidiamo di allontanarci di 4 km dal centro cittadino per andare a visitare il Ringve Museum situato in una bella casa di campagna. Al suo interno ospita una ricchissima collezione di strumenti musicali provenienti da tutto il mondo. Particolare è la sezione dedicata agli strumenti antichi perfettamente mantenuti perché la guida che accompagna i visitatori, nel nostro caso una ragazza molto giovane, cordiale e vestita in abiti tradizionali locali, oltre a raccontarne la storia, li suona anche e, in questo modo, puoi sentirne il suono realmente prodotto molto diverso da quello derivato dai moderni pianoforti o chitarre. Visita eterea e incantevole.
Lasciamo Trondheim soddisfatte ma devo dire che due giorni qui sono oggettivamente più che sufficienti.
Ci dirigiamo alla stazione dei treni perché dobbiamo partire e raggiungere Bodo in sole 10 ore!
Durante il tragitto osservo a tratti il paesaggio fuori dal finestrino e lo vedo cambiare progressivamente. Quando siamo partite eravamo in mezzo a boschi pieni di grandi alberi, tanto verde. Man mano che ci avviciniamo alla meta, gli alberi diventano arbusti e il paesaggio sempre più selvaggio.
Ad un certo punto il fischio del treno ci annuncia che stiamo entrando nel Circolo Polare Artico!!!
Bodo è solo una cittadina di passaggio, è un porto, in cui ci si ferma a dormire per poi imbarcarsi la mattina dopo sul famosissimo Hurtigruten, il piroscafo costiero che raggiunge Capo Nord costeggiando la costa e passando in mezzo ai fiordi. Noi l’abbiamo preso a tappe, come se fosse un autobus, fermandoci alle soste di nostro interesse, ma è possibile farci anche delle vere e proprie crociere perché ha anche le cabine per dormire al suo interno.
Leggi anche:
– Tappa 1: Oslo
– Tappa 2: Bergen
– Tappa 5: Isole Lofoten
– Tappa 6: Troms
– Tappa 7: Hammerfest
– Tappa 8: Capo Nord
– Tappa 9: Honnisvag
– Tappa 10: Ritorno a casa

La scrittura e i viaggi sono le mie più grandi passioni. Innamorata del nostro bel paese, non perdo weekend o ponte lungo per organizzare gite fai-da-te per l’Italia mantenendo sempre uno sguardo aperto e curioso sul mondo. Travel blogger per passione, condividerò con voi le mie piccole grandi esperienze e aspetto i vostri commenti e suggerimenti di viaggio!