Norvegia Tappa 2: BERGEN


 

Leggo sulla guida che a Bergen piove 260 giorni all’anno. Mi sento già male al pensiero. Quando penso alla pioggia mi viene in mente l’umidità delle nostre campagne emiliane con quella foschia sempre presente. E invece… una bellissima scoperta!
Scendiamo dal treno e con il nostro zaino in spalla entriamo in città per cercare il nostro ostello. Troviamo viuzze strette con casette di legno colorate, i tetti spioventi e tanti fiori sulle finestre. Tutto è preciso e ordinato. Sembra uno di quei paesi delle favole.

Raggiungiamo l’ostello e una volta trovata la nostra stanza rimango bloccata sulla porta a bocca aperta. Una camerata mista di 7 letti a castello dove naturalmente noi eravamo le uniche donne. Al centro della stanza c’era un signore cinese seduto per terra a gambe incrociate che meditava – meditava!- con gli occhi chiusi ascoltando musica cinese a tutto volume con il lettore mp3. Francesca, abituata a questo tipo di viaggi, ha guardato la mia faccia allucinata ed è scoppiata a ridere.
Scegliamo un letto a castello libero e, con mia grande fatica, lasciamo gli zaini fiduciose di ritrovarli. Avrei imparato che noi italiani siamo spesso in malafede, nostro malgrado, perché da noi se lasci uno zaino alla portata di tutti poi quando torni te ne ritrovi due! Ma all’estero è diverso. E in Norvegia in particolare. Negli ostelli c’è un tacito codice etico per cui si ha massimo rispetto per lo spazio altrui, massimo rispetto per le cose altrui e massimo rispetto per i locali in comune. Se non sei in grado di avere un comportamento corretto puoi accomodarti fuori dall’ostello. E’ talmente scontato che non hanno nemmeno bisogno di ricordartelo.
Usciamo e andiamo a scoprire questa piovosa città. Io ricordo colori, ricordo profumi, ricordo una casa di pescatori dell’inizio del secolo ancora perfettamente arredata e aperta al pubblico, ricordo soprattutto un panino pieno di gamberetti freschi, servitoci al mercato sul porto. Una delizia per il palato e per l’olfatto.
Non mi ricordo della pioggia sebbene nelle fotografie abbiamo sempre l’ombrello.

Bergen è una cittadina veramente graziosa e pittoresca. Sarebbe un peccato fare un viaggio in Norvegia e non passarci.
Approfittiamo del nostro secondo giorno a Bergen per una gita in battello lungo i Naeroyfjord che si trovano lì vicino. Sono fiordi talmente belli e particolari da essere diventati patrimonio dell’Unesco. E’ il fiordo più stretto d’Europa e composto da alte pareti rocciose che in inverno non lasciano mai entrare la luce del sole. E’ forse grazie all’umidità che lo contraddistingue se l’erba dei prati riesce ad arrivare fino all’acqua e che invidia nei confronti di tutti i proprietari di quelle deliziose villette sulla riva del fiordo che come contorno al loro giardino hanno un panorama mozzafiato.

Il nostro piccolo traghetto procede nel silenzio assordante della valle sovrastata da alte montagne. Il verde dei prati, i colori dei fiori e delle casette si riflette su quell’acqua piatta e immobile come in uno specchio. Tutto è suggestivo e quasi irreale. Due ore di gita meritatissime. I biglietti si comprano all’ufficio turistico in centro a Bergen.

Lasciamo Bergen dispiaciute e ci dirigiamo verso l’aeroporto da cui prenderemo un aereo interno per arrivare a Trondheim.

Bergen – centro città

Bergen – centro città

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Naerojfiord

Naeroyfiord

Naerojfiord

 

 

 

 

 

 

 

Naerojfiord

Naeroyfiord

Casette sulla riva dei Naeroyfiord

 

 

 

 

 

 

 

Leggi anche:

Tappa 1: Oslo
Tappa 3: Trondheim
Tappa 4: Bodo
Tappa 5: Isole Lofoten
Tappa 6: Troms
Tappa 7: Hammerfest
Tappa 8: Capo Nord
Tappa 9: Honnisvag
Tappa 10: Ritorno a casa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *